Le ulcere cutanee sono la conseguenza di una lesione di continuo della cute con successiva erosione del tessuto sottocutaneo sottostante. Nelle forme più avanzate e gravi la perdita di sostanza può essere vasta e/o profonda ed interessare le strutture muscolo-aponeurotiche od ossee sottostanti. La cronicizzazione dei meccanismi che hanno causato la lesione ed il ritardo nell’attivare corrette e tempestive procedure di diagnosi e terapia sono spesso responsabili di ingiustificati ritardi nella guarigione.
La maggioranza delle ulcere o piaghe riconoscono come condizione predisponente o come meccanismo patogenetico un’insufficiente ossigenazione dei tessuti. Questa situazione vascolare si può realizzare principalmente in quattro condizioni cliniche:
a) l’insufficiente apporto di ossigeno da patologie cardiovascolari,
b) la stasi venosa che determina un rallentamento della microcircolazione ed edema dei tessuti,
c) la pressione persistente sulla superficie cutanea ( decubito) con valori superiori a quelli della microcircolazione,
d) la neuropatia che determina oltre a condizioni analoghe a quelle che favoriscono le piaghe da decubito anche la reiterazione di traumi diretti ( per ridotta sensibilità dolorifica), le alterazioni funzionali delle ghiandole degli annessi cutanei (secchezza e anelasticità della cute) e della regolazione del microcircolo ( edema e alterazione dei processi riparativi).